5 Marzo 2019 RADIO CL1 Di Rita Cinardi
“Scrambler Therapy”, si chiama così il dispositivo in uso da oggi all’ospedale “Maddalena Raimondi” di San Cataldo, nell’ambulatorio di teapia del dolore, per il trattamento del dolore cronico. A darne notizia è il direttore dell’Hospice Giuseppe Mulè. Un dispositivo che si è dimostrato efficace per il trattamento del dolore cronico e per quello oncologico, anche nei casi di resistenza agli oppiacei. Il dispositivo non ha effetti collaterali, non è invasivo ed è di carattere pretamente ospedaliero ed ambulatoriale. La “Scrambler Therapy” simula 5 neuroni artificiali che, tramite elettrodi di superficie applicati sulla pelle, sono in grado di inviare dei segnali che vengono identificati dal sistema nervoso centrale come segnali di “non dolore”.
Le patologie trattabili sono: le neuropatie post herpetiche; le lombo sciatalgie; cervicalgie e brachialgie; neuropatie diabetiche; nevralgie trigeminali; nevralgie post traumatiche post chirurgiche; sindrome dell’arto fantasma (in seguito ad amputazione dell’arto); dolore cronico neoplastico dovuto a patologia primitiva, metastasi, trattamenti chemioterapici, radioterapici e chirurgici.
“La scomparsa del dolore è immediata -spiega il direttore dell’Hospice Giuseppe Mulè – ed in seguito al ciclo di terapia gli effetti sono durevoli nel tempo. Rispetto alla tradizionale analgesia ed elettroanalgesia, il principio attivo non è quello di inibire la trasmissione del dolore, ma di sostituire il dolore con informazioni sintetiche di “non dolore”. Per questo motivo è possibile l’effetto di immediato azzeramento del dolore durante il trattamento e la progressiva rimodulazione del sistema dolore nella ripetizione dei trattamenti che costituiscono il ciclo statisticamente necessario per ottenere il follow up di successo.
Per accedere al trattamento bisogna prenotare tramite Cup con la richiesta del medico curante che indicherà nella ricetta “Visita del dolore”.